La scuola di vita dei rangers: i risultati ci sono!

 In riferimento al punto precedente, ricordo che una volta in una scuola c’era un alunno che era un fenomeno a giocare a calcio e un disastro nella condotta in classe. Una regola che gli avevano dato era che se non si comportava bene doveva lasciare il calcio, che gli piaceva tanto! Dato che continuò a comportarsi male rimase due mesi senza giocare, e questo peggiorò le cose. Stare attenti quando si punisce: quel ragazzo peggiorò. E’ vero, l’ho conosciuto, questo ragazzo. Un giorno l’allenatore parlò con la direttrice, e spiegò: “La cosa non va! Lasciami provare”, disse alla direttrice, e le chiese che il ragazzo potesse riprendere a giocare. “Proviamo”, disse la signora. E l’allenatore lo mise come capitano della squadra. Allora quel bambino, quel ragazzo si sentì considerato, sentì che poteva dare il meglio di sé e cominciò non solo a comportarsi meglio, ma a migliorare tutto il rendimento” Ieri Papa Francesco ai  ragazzi degli oratori di Milano.  Ieri ero alla Nemo e ho sentito questo racconto del Papa, ho pensato a quante volte le mamme usato il gruppo rangers  per ricattare i figli sullo studio. Se sei rimandato salti il campo. Se.. non fai il bivacco…. se… non vai a riunione. Mi sono sempre chiesto come potevano i rangers usarli come ricatto o castigo. Quando ero giovane alzavo il telefono e si salvi chi può. Se uno è rimandato deve fare tre mesi ai campi! La capacità nei rangers è quella di responsabilizzare, naturalmente in sinergia con i genitori. Questa lavoro in squadra ha portato dei risultati ottimi anche nel campo dello studio e poi nel lavoro.  Quante sorprese positive in molti giovani dopo la scuola di vita dei rangers. E oggi molti lo riconoscono e me lo scrivono. Tranquilli è che avevo paura di dimenticare quelle parole ieri del Papa. 

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