SLA…vina

Scrivo queste poche righe per dire ancora una volta grazie: a tutti i rangers e a  millemani  che, da  7 anni, ci mettono   cuore e braccia per realizzare “Questa è la mia casa” con  il grande miracolo e il coinvolgimento di tante realtà  della Parrocchia di San Nicola e non solo.   L’entusiasmo nella preparazione,  e sempre con il sorriso, fa di questa festa una chiesa che esce in piazza per parlare  a tutti e per farsi sentire :  la chiesa non è più chiusa in sacrestia! Ricordo i bastoni pronti per essere usati nella prima festa sul piazzale di S. Nicola a Sestri  22 anni fa, solo perchè eravamo usciti sul piazzale con due casse e un palco fatto di bancali raccolti dai rangers a “chilometro 0”   ma, alla fine, il bene ha vinto sul male: la fede viva sulla fede addormentata! 0ra in ben 4 città siamo usciti vincitori e più nessuno ha messo i bastoni!  Ora due parole su  questo Mody colpito da  una SLA ….vina che invece di trascinarlo più in giù lo ha spinto più in sù!  Questo sto vivendo in questo momento. Svegliarsi di notte e sentire che qualcuno respira per te ti fa  sentire vivo più che mai e ti fa pensare  ai gazebo e ai tanti volti che condividono questo sogno, provando a ricordare tutti i volti con il loro nome, quella stretta di mano o quell’ abbraccio silenzioso ma pieno di parole di  affetto. Ora che posso solo sognare ad occhi aperti e col cuore che batte capisco che la vita non è con i piedi per terra che ti obbligano a  pensare solo a quello che vedi perché in questo modo ti perdi il bello della vita con la “V” maiuscola, pertanto ringrazio il Signore che mi ha regalato questa SLA … vina. Ora posso vedere e sognare sogni che mai avrei pensato potessero esistere, scalare vette che non avrei mai osato immaginare, vedere miracoli fatti da giovani e adulti senza che loro se ne accorgano, c’è una foresta di bene che cresce anche attraverso di  voi che siete qui ai Giardini Pellizzari per questo miracolo che si chiama “Questa è la mia casa”. Pensavo di esserci ma, in questo modo, sono quel “drone” che gira sopra e sente la musica, il profumo della salsiccia e la gioia di molti bambini e di tante famiglie felici di fare il bene in allegria, qualcuno mi intravvede, qualcuno mi  pensa. Siamo diventati, almeno per  4 giorni, tutti parenti,  tutti una grande famiglia e questo ha un nome che rimanda a una chiesa viva, aperta e gioiosa, questa è la chiesa di Papa Francesco che spero di riabbracciare il 27 maggio. Ho avuto la visita di Bagnasco che mi ha ripetuto  ancora che questa  mia slavina porterà alle vocazioni. Inizio a credere che succederà presto vedendo quello che succede anche in questi giardini e,  in  questo clima che si è creato, sarà naturale vedere tanti frutti e  che da questo terreno, ben arato, nasca in qualche giovane la voglia di  tentare questa strada  meravigliosa sotto tutti i punti di vista, durante la quale non si perde nulla  ma, anzi, si ha tutto da guadagnare . Care famiglie parlate ai vostri figli anche di quanto sarebbe bello diventare sacerdote, anche se il vostro  fosse figlio unico. Penso alla felicità di mio papà, alle lacrime di gioia di mia mamma mentre, alle 7 di mattina, mi portava la valigia per prendere la corriera che da  Cles si sarebbe fermata a Genova. Il calore della mia famiglia mi ha riscaldato  nei momenti freddi facendomi  arrivare sotto le mani di un Santo, Papa Wojtila. Fatemi il regalo di ricominciare ogni domenica la messa in sede Grm alle 12, non richiudetemi in camera, non diventate infermieri, ne ho già tanti, ma invitatemi ad uscire anche  se piove e fa freddo o troppo caldo.  Ne  ho bisogno per continuare  col sorriso che si alimenta del vostro sorriso, della voglia di vivere e non della paura di peggiorare.  La mia slavina mi ha detto che oltre non può andare: mi toglierà  anche l’ok col pollice,  ma non il cuore  che batte e gli occhi che dovranno parlare. Solo così dimostrate di volermi bene.  Soffro per chi mi guarda da povero poveretto.  Mai avrei pensato che questo mondo di invalidi vivesse la vita con una pienezza tale  da far invidia anche a un calciatore o a uno che dalla sua vita ha avuto tutto ma che poi vede andare tutto in fumo. Ora vi saluto da Villa Scassi dove ogni mattina vengo svegliato dal canto dei merli o dei passeri che intonano un concerto aperto e gratis solo per chi sa ascoltare. Vi do una bella notizia: domani arriverà mia mamma che, ho saputo,  è andata dal parrucchiere per prepararsi al meglio per il viaggio che farà  con Teresina, Andrea e Irene. Mai immaginavo di avere alle spalle, ora deboli, una famiglia capitanata da mia mamma!  Ci rivedremo alla Messa  con il papa e la mia nuova bcs 2 .

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