Statuto

Vuoi scoprire cosa c’è dietro ai Rangers? Le loro regole e lo statuto che li tiene in piedi? Mettiamo a disposizione il pdf scaricabile di quello che hanno redatto P.Modesto Paris e i 5 co-fondatori del gruppo. Quello riportato di seguito è il testo originale dello statuto del primo gruppo di ragazzi Rangers fondato nel 1984. Tutti i gruppi Rangers hanno scelto di seguire i principi enunciati in queste poche righe.

Il nostro statuto è ricco di contenuti etici. I responsabili fondatori del primo gruppo Rangers (quello del Santuario della Madonnetta) hanno tratto spunto da un libro dal titolo “Un gruppo targato futuro” per la stesura dei 16 articoli che avete appena letto. Dal 1984 a oggi il gruppo ha avuto molte evoluzioni, ma lo statuto non è mai cambiato. Tante sono le cose che si sono dette in merito ad ogni articolo di questo documento in cui affonda le radici il nostro gruppo.

Andando a cercare tra i fogli più antichi nel nostro archivio abbiamo trovato degli appunti Che Padre Modesto (fondatore dei Rangers) aveva scritto in occasione del secondo campeggio estivo (1985). Li riportiamo integralmente.

1) Chi siamo

I Rangers Gruppo Ragazzi Madonnetta (Sestri, Spoleto, Madonna dei Poveri…) sono un gruppo spontaneo nato al Santuario della Madonnetta (Parrocchia di S. Nicola di Sestri, Parrocchia di Santa Rita di Spoleto, Parrocchia di Madonna dei Poveri di Collegno…).

2) Chi entra, per libera scelta

Chi entra a far parte del nostro gruppo lo fa per libera scelta: non vogliamo che si venga da noi solo quando non si ha nulla di meglio da fare.

Non si entra nel gruppo Rangers perché si è obbligati, per forza, perché mi manda la mamma, perché (o solo perché) c’è un mio amico… Sarebbe troppo poco! A 9 anni uno può prendere piccole decisioni che sono però
grandissime come quella di entrare in un gruppo più che in un altro. Perché una scelta come questa spesso condiziona un sacco di altre cose, per esempio: amici, attività, tempo libero… I motivi per entrare possono essere vari, ma i motivi per continuare o per prendere la promessa devono essere: confrontarsi con altri ragazzi, aiutare… per essere poi aiutati, ma in modo particolare per trovare un “recinto” di difesa, di aiuto dove uno ci si trova bene.

3) No rimorchiati

Chiediamo a chi frequenta il gruppo di abbandonare l’atteggiamento di rimorchiati e che non siano di quelli che si annoiano dei discorsi seri e impegnati.

Non c’è posto per questi ragazzi… anche perché prima o poi si stancheranno di stare nel gruppo. Solitamente queste persone diventano degli insoddisfatti perenni: hanno sbagliato in pieno il modo di vivere! I rimorchiati e gli “stanchi” sono i “becchini” del gruppo Rangers… portano il gruppo al capolinea del 34 (dove c’è il cimitero).

4) Proposte, attività

Tutti dobbiamo fare delle proposte per promuovere attività e momenti di riflessione, in modo che l’iniziativa di molti aiuti il gruppo ad avere sempre uno stile di impegno e di lavoro.

Il gruppo va avanti, diventa “sveglio” se tutti lo “tirano”. È pericoloso stare “seduti” in un gruppo… prima o poi ti alzerai e uscirai… magari sbattendo la porta. Ma il gruppo di chi è? Chi lo deve portare avanti? Io… e allora cosa aspettare a lanciare quell’attività… e poi a portarla avanti? Le attività sono senza gambe… aspettano le nostre gambe. Il giorno in cui ci dimentichiamo di trovare nuovi lavori il gruppo chiuderà.

5) Perché un Ranger è felice?

La gioia sarà una caratteristica del nostro gruppo. Lo dimostreremo con il canto nei rapporti di amicizia e nell’accoglienza reciproca.

Perché ha capito che la vita non è un ricevere, un dormire, uno scimmiottare, ma la vita è: svegliarsi, ricominciare, dare, cantare… anche nelle difficoltà accettate tutti, dire sempre sì…

Certi hanno tutto, prendono tutto, non si interessano degli altri, sono senza amici veri e non ridono mai. Certi hanno poco, danno tutto, si interessano degli altri, hanno molti amici e sono sempre felici.

6) Quando uno entra

Quando un nuovo Ranger entra nel nostro gruppo, diventa un nuovo amico, qualunque sia il suo livello di studio, la sua origine e la sua condizione sociale.

Dobbiamo essere contenti se il gruppo cresce, se gli altri vogliono stare nel nostro recinto. Ecco quindi la gioia di accogliere tutti. Quando uno si presenta la prima volta non guardare se ha il naso piccolo, le gambe storte, il nome strano. Certi ragazzi sono peggio degli animali, sempre pronti a “sbranare” i compagni anche se non hanno fame. Non c’è posto per i lupi nel recinto Rangers.

7) Il gruppo resta aperto ai nuovi

Chiediamo a chi frequenta il gruppo di abbandonare l’atteggiamento di rimorchiati e che non siano di quelli che si annoiano dei discorsi seri e impegnati.

Il nuovo arrivato ha diritto a un tempo di “prova” per conoscere lo statuto e capire lo spirito del gruppo… Naturalmente i “vecchi” devono con il modo di vivere e parlare far vedere questo spirito “vero”.

8) La sede

La sede è stata sistemata da noi. È nostro impegno mantenerla in ordine, senza sfasciare nulla, contribuendo alla sua pulizia.

La sede non è proprietà del gruppo Rangers, ma dei padri agostiniani della Madonnetta (Sestri, Spoleto, Collegno) i quali sono ben felici di metterla a disposizione dei ragazzi. Come contraccambio esigono solo rispetto. Alcuni ragazzi del gruppo hanno reso la sede più accogliente con tanto sacrificio. È da come uno tratta la sede che si vede com’è il gruppo.

9) Divisione e organizzazione

Il nostro gruppo per motivi di numero può essere diviso in sottogruppi.

La divisione in sottogruppi è per motivi organizzativi e non per dividere il gruppo. Anzi.

10) La riunione settimanale

Il nostro impegno fondamentale di gruppo sarà quello di partecipare all’incontro settimanale, perché alla nostra età abbiamo molto bisogno di qualificarci e di approfondire i motivi del nostro impegno e della nostra amicizia.

La riunione settimanale è il primo impegno di ogni Ranger. È durante la riunione che si cresce come Ranger, si parla, si lanciano nuove attività- Bisogna avvisare con una telefonata il proprio responsabile se non si può partecipare. Chi è assente deve farsi dare da un amico il foglio settimanale. Sono cose importanti: la puntualità e il modo con cui si partecipa.

11) Prima attività: la testimonianza

La nostra prima attività sarà quella di dare testimonianza dello stile del nostro gruppo in famiglia: con uno spirito di vero servizio, offrendo in casa a tutti la nostra presenza gioiosa e il nostro affetto; e a scuola, abbandonando l’arrivismo, lo spirito di competizione verso i compagni. Sarà soprattutto la vita in famiglia e a scuola che dimostrerà se abbiamo fatte nostre le idee e gli ideali del gruppo

Comportarsi da Ranger solo durante le riunioni o al campo è molto rischioso. Prima o poi uno deve scegliere altrimenti diventa un complessato. Quello che impariamo nel gruppo e quello che viviamo dobbiamo prolungarlo anche in altri posti e non viceversa. Dobbiamo essere noi a convincere gli altri ragazzi che la vita non si riduce a un paio di scarpe. A scuola: basta con i complessi e le paure che scoprano che io sono un Ranger. Cerchiamo di comportarci con fierezza e amicizia con tutti.

12) Il Vangelo

Vogliamo che il vangelo sia fonte di ispirazione di tutto ciò che il nostro gruppo farà.

13) La Fede

Della fede cerchiamo un’immagine viva, aperta e gioiosa.

14) Difficile credere?

Siamo contenti che nel nostro gruppo ci siano anche di quelli che trovano difficile credere. Chiediamo loro che abbiano la disponibilità ad approfondire le loro difficoltà, certi che ciò gioverà a loro.

15) Convinzione, S. Messe, Ritiri

Quando ci incontriamo per pregare, facciamo giornate di ritiro e messe, chiediamo la partecipazione spontanea e convinta, perché non ci sia nessuno che faccia queste cose con leggerezza, disimpegno e ipocrisia.

Il discorso della fede non lo facciamo perchè abbiamo la sede alla Madonnetta (S. Nicola, Santa Rita, Madonna dei Poveri…), o perché c’è un prete (così anche lui è contento) perché saremmo veramente dei poverini. Se lasciamo ad altri questo “settore” riusciremo a fare ben poco perché poche cose avrebbero senso e mancherebbe la spinta interiore per stare insieme e per essere contenti. Oggi però fortunatamente si è anche capito che non si può vivere senza affrontare e tentare di risolvere questo problema. Abbiamo Dio dentro di noi, sia che lo vogliamo, sia che facciamo finta di non accorgerci. Anche se è molto difficile.

16) Siamo contenti che ci siano un sacerdote e ragazzi più grandi

Siamo molto contenti che nel nostro gruppo ci sia una persona adulta (un sacerdote) e alcuni giovani più grandi che ci aiutano. Ciò ci permetterà di raggiungere più facilmente alcuni obbiettivi. Chiediamo loro però di essere veramente dei nostri e non al di sopra di noi, e che sappiano accertarci come siamo, vogliamo che siano ottimisti e abbiano fiducia nei giovani.

Il sacerdote non è uno che porta fortuna o sfortuna, o uno che “così abbiamo la sede” o “così mia mamma mi manda al campo”. Il sacerdote è veramente una fortuna, una grazia per il gruppo, perché attraverso i sacramenti (S. Messa…) e la sua presenza rende presente il signore in ogni attività. I giovani più grandi? Un grazie per quelli che ci sono, hanno tirato il gruppo… e soprattutto una preghiera… che aumentino.

Dal libro: Chiamati a trasformare il mondo

“I Rangers Gruppo Ragazzi Madonnetta (sestri…) sono un gruppo spontaneo nato al santuario della Madonnetta (parrocchia di S.Nicola…)

– Articolo 1 Statuto Rangers

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