Si fa con chi c’è

DA JACOPO 

Ciao Modi come va…

Qualche mese é passato da quando abbiamo portato la croce sul tuo monte Illmenspitz, e se hai due minuti, volevo raccontarti cosa succede qui da noi… anche se dubito tu li abbia, i due minuti intendo, poiché ti immagino giá a guidare il furgone su e giù per il Paradiso, a portare a destra e a manca gruppi di Santi e meno Santi, e insegnare ai giovani angeli come si monta una tenda.

Le attivitá continuano: tutti i gruppi, Rangers e Adulti, si sono incontrati nuovamente nelle proprie sedi, per preparare le giornate di inizio anno, i diafilm, i fogli delle riunioni con sopra i nomi e i numeri dei responsabili, proprio come piace a te.

A breve ci sará anche la fatidica due giorni. Inizialmente si pensava di farla nella Casa Sogno, ma alla fine si é optato per la Madonetta. É piú pratico per i piú, e gli spoletini saranno come al solito degli stoici: ci raggiungeranno a Genova. Me li immagino giá arrivare sabato mattina, capitanati da Eleonora, dimostrando a tutti nuovamente come sia semplice macinare kilometri se uno vuole.

Ognuno, a livello di gruppo ma anche personale, participa ad ogni attività con un entusiamo diverso. Sentiamo che dobbiamo farlo, per ció che é sempre stato e per rispetto alla grandezza del tuo lascito.

La presenza e la vicinanza di Padre Angelo poi garantisce a tutti un valore aggiunto fondamentale per tutti.

Ma allora, perche se tutto sembra andare per il verso giusto, se le sedi sembrano vissute, se su Facebook non passa giorno dove non leggo un post in tuo nome o una foto di un’attività dove ti si ricorda, continuo a sentire quella famosa tensione che tanto ci hai insegnato  …?

Ho sempre avuto la convinzione che i gruppi che hai creato sono tutti cresciuti e sopravvissuti per cosí tanti anni, perchè non hai mai smesso di proporre loro sfide nuove. Ho iniziato a seguirti da ragazzino quando ogni attivitá che aveva una connotazione di volontariato e servizio, amavi definirla “Operazione”: l’operazione Pellicano dove hai organizzato un camion di generi di prima necessità da mandare nei Balcani durante gli anni difficili della guerra. L’operazione San Siro, dove con interminabili raccolte di generi alimentari, portavi la “Genova bene” a scendere nella sacrestia di San Siro rendendoli consapevoli che un altro mondo esisteva a pochi passi da casa propria.

Tu Modi, hai ragionato sempre fuori dagli schemi, e fuori dagli orari e hai portato molti a ragionare in quel modo.

Nei primi anni del tuo sacerdozio e di vita Rangers, hai provato a spiegare e raccontare, seduti sulle panche delle sedi, cosa volesse dire vivere fuori dagli schemi e vivere per gli altri. Poi forse con l’esperienza, hai capito che se volevi ottenere maggior risultato, bisognava ridurre le parole al minimo e vivere ancora di più di fatti. Senza proclami, senza guardare a chi non c’era.

Non c’è bisogno di elencare le innumerevoli esperienze e aneddoti che ognuno di noi ha vissuto negli anni insieme a te, nei Rangers e nei gruppi degli adulti, dove con i tuoi SI, hai fatto sentire la gente speciale.

Quante volte, lanciando un’attivitá, ci si guardava negli occhi sperando di avere il vicino di panca pronto a tirare su la mano insieme a te, ma alla fine ci si ritrovava ad essere metá di quelli previsti. Tu sapevi esorcizzare la paura di quei responsabili che si sentivano soli, dicendo sempre “si fa con chi c’è”. Era l’antidoto migliore e portava ogni sfida, ogni attività, al successo.

Quindi sì Modi, “va tutto bene”, ma a me quell’ansia, che è il più bel regalo che potevi lasciarmi, rimane. Ho l’ansia che col tempo non sapremmo piú apprezzare la bellezza di uscire dalla nostra zona di comfort, dove ci sentiamo protetti, dimenticando che le più grandi soddisfazioni e risultati, avvengono quando diciamo SI, senza riflettere troppo.

Ho l’ansia che col tempo, continueremo si i nostri gruppi, ma senza metterci veramente in discussione, proponendo solo quelle attività dove ne conosciamo già la riuscita.

Padre Angelo ultimamente in un paio di occasioni, ha tentato di riassumerti con una semplice parola: responsabilitá. Quando ti abbiamo salutato, in chiesa alla Madonnetta, dove vescovi e tuoi cofratelli da tutta Italia sono venuti a concelebrare, Padre Angelo ha detto a tutti che per te la vita è una responsabilità.

Responsabilità verso gli altri, andando oltre la sfera familiare. Andando verso tutti quelli che si ha la fortuna di incontrare nel proprio cammino. Non perchè è nostro dovere, o perchè è giusto o perchè bisogna essere “buoni”. Ma perchè è semplicemente l’unica cosa che riempe veramente la vita.

Quindi Modi, appena trovi due minuti, spegni il furgone, parcheggia il tuo motorino, e dal tuo ufficietto ricordaci la bellezza di dire sempre SI. senza domandarci se saremo da soli, perchè non lo siamo…

 

 

 

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