TESTIMONIANZA DI UNA FEDE VIVA, APERTA E GIOIOSA

Help Grm, anno 2017-2018

 

In occasione dell’ultimo anno di help come responsabili abbiamo deciso, prendendo come fonte il primo libro di Padre Modesto, di proporre ai ragazzi quali debbano essere le caratteristiche di un responsabile Rangers.

“Il buon responsabile deve avere Fede”.

Argomento complesso da trattare con ragazzi di 14/15 anni del 2017: i social network sono i loro punti fermi e la pretesa più grande è quella del voler tutto e subito.

Chiediamo aiuto dall’alto ed ecco che arriva Padre Modesto con una frase che ho sentito per la prima volta quando avevo circa 13 anni e che poi ho sentito ripetere tantissime volte durante il mio percorso di crescita: “Nessuno può venirmi a dire che si dichiara ATEO. Sapete cosa vuol dire questa parola? (tutti zitti) Bene, letteralmente significa che non si crede in niente e questo è impossibile! Ognuno di noi crede in qualcosa, qualunque essa sia!”.

Un flash che mi ha subito fatto venire i brividi e che ha dato vita all’intera riunione. Durante l’attività ciascun ragazzo doveva scrivere ciò in cui credeva per poi capire come si potesse legare al discorso della Fede.

L’unico aggettivo che mi viene in mente per descrivere i loro pensieri è “PREZIOSI”: sono davvero perle rare e preziose che il gruppo Rangers deve tenersi strette. Sono vere e proprie pecore bianche in mezzo a innumerevoli pecore nere che sanno fare la Differenza con la D maiuscola.

Ho deciso di riportare alcune di queste perle per dare testimonianza di come il gruppo Rangers riesca ancora ad influenzare positivamente i giovani.

Matteo, anni 14; è arrivato al gruppo quando a Modesto era stata diagnosticata la SLA. Aveva un bassissima autostima e non credeva nelle sue potenzialità. Ha avuto,però, il dono di poter assaporare il bicchiere mezzo pieno di cui Modesto ha continuato a dare testimonianza fino alla fine. Matteo, a distanza di due anni, scrive:” Io credo in me stesso perchè sono sicuro che farò qualcosa di buono nella vita (forse!)”.

Il Signore ha superato ancora una volta di una spanna le nostre aspettative? Data la pelle d’oca che è venuta a noi responsabili direi proprio di sì. Che testimonianza per i rangerini del domani: il gruppo Rangers riesce a farti credere in te stesso e la Fede in Dio è quella marcia in più che ti fa prendere il volo!

Matilde, anni 15. Rangers dall’età di 5 anni e con un bel bagaglio di esperienza sulle spalle. Scrive:” Io ho preso una citazione “Credo negli atti di coraggio ordinario, nel coraggio che spinge una persona ad ergersi in difesa di un’altra”. Ho scelto questa citazione perchè è un tipo di Fede concreta, che dà speranza. Tutti noi possiamo essere buone persone che perseguono la pace nel nostro piccolo, nell’ordinario. Nel momento in cui ti esponi per difendere qualcun altro, anche solo uno sconosciuto, sei una persona migliore e puoi essere soddisfatto di chi sei”.

A chi, leggendo queste righe, non è venuto in mente il motto di un campo Rangers “Straordinari nell’ordinario”: avere la forza e il coraggio di sapersi distinguere nelle piccole cose, con i piccoli gesti che ormai vengono definiti come “rarità”. Tutto questo viene alimentato dalla Fede che, come dice lo Statuto Rangers deve essere “viva, aperta e gioiosa”.

Lo Statuto, però, dice anche:” il gruppo accoglie ANCHE e SOPRATTUTTO chi non crede”. A riunione i ragazzi hanno sempre avuto la testimonianza del loro responsabile Federico il quale, fin dalla prima volta che ha varcato la soglia della sede, si è dichiarato non credente. Ogni volta che lo ripeteva mi ricordo che Modesto lo guardava, rideva e diceva:”Federico in realtà è quello che, qua dentro, crede più di tutti!”.

Intensa la testimonianza che ha dato, ancora una volta, Federico ai ragazzi:”Io non credo in Dio, bensì credo fortemente in quello che si fa in questa sede. So che la Fede cattolica è una regola e una prerogativa del gruppo e nonostante io non creda, la rispetto. Modesto non ha mai insistito per farmi convertire, non era uno di quei sacerdoti che se non credi ti manda via, anzi, a me ha sempre lasciato libero”. Che smacco, come direbbe Modesto. Il gruppo accoglie tutti, non fa distinzioni, preferenze: siamo tutti speciali, ognuno con i propri pregi e difetti, e ti aiuta a tirare fuori il lato migliore di te stesso!

Essendo la direzione di domani, infine, i ragazzi hanno, giustamente, condiviso alcune paure. Il timore più grande sono gli anni che passeranno dalla morte di Padre Modesto e la paura di non riuscire a trasmettere alle generazioni che verranno i suoi ideali e la sua energia con cui ha fondato e portato avanti il gruppo. Sono convinta che Modesto in questo momento direbbe che è “quell’ansia che fa bene”, che stimola e che fa volare l’aquilone proprio perchè c’è quel vento costantemente e ostinatamente contrario.

Grazie Help, con la vostra forza, sensibilità e determinazione porterete avanti il gruppo: noi responsabili e soprattutto Modesto, siamo fieri di voi!

Scroll to Top