trasferta a Spoleto. Alla Messa. Felice.

Non vi farò la predica, anche perché moti di voi vogliono sentire quello che mi frulla intesta. Dopo quell’agosto in cui la gamba ho iniziato a cedere.  Siete stai i primi voi ad accorgervi che Modesto non era il solito Modesto. Era la festa del volontariato di due anni fa. Io pensavo fosse solo stanchezza. Poi quella partenza carico dei gazebo alle 3 di notte e il miracolo di essere arrivato per la Messa delle 10 a Genova. Oggi è il primo ritorno. E pensare ai miei pianti quando solo dopo 3 anni qui mi hanno spedito a Collegno. Ma ora pensiamo a oggi. Vi seguo e vi ho seguito ogni giorno anche da lontano. Prima di tutto spero che la girandola dei parroci con Padre Giuseppe si sia fermata. La sua risposta al mio messaggio,quando gli ho detto che avrei voluto venire a Santa Rita è stata: Santa Rita a casa tua! E questo è il primo miracolo ed è il primo motivo di questo mio viaggio a Spoleto anche in questa mia situazione. Come ho scritto su “Il miracolo della vita” ora le gambe le ho sostituite con la BCS la mia carrozzina elettrica a cui ho dato il nome dei mio primo trattore. La voce me la dà il comunicatore che parla con una voce decisa e mi obbliga a prepararmi prima. Mangio con il rubinetto e non sporco più piatti e forchette. Sono sereno e questo grazie a tantissimi che mi vogliono bene e che mi fanno dimenticare di avere questa malattia che non perdona. A Lourdes ho chiesto il dono del sorriso e quando mi è sembrato in pericolo l’ho chiesto a Gesù Bambino. E per ora funziona. E poi quanti altri miracoli! I gruppi che hanno continuato ancora meglio, la nostra casa a Rumo finita e ora anche l’acquisto del prato per il campo da gioco, siamo quasi pronti per la Fondazione che gestirà anche la casa a Rumo e non solo. Ma il miracolo più grande è che si stanno avvicinando in modi diversi tanti che una volta non condividevano il mio modo di fare il sacerdote. Non vi dico quanto esulto ogni volta che leggo quello che dice Papa Francesco. Già il mio amico Riccardo Fontana in un viaggio a Rumo mi aveva confidato che noi eravamo avanti di 20 anni e io non ci credevo. Ma ora con Papa Francesco lo capisco ogni giorno, perché le sue prediche ditemi un po’ che tono hanno?! Ma oggi sono qui a ringraziarvi per i 3 anni che ho trascorso a Spoleto qui a Santa Rita. Tre anni di piano piano, ma con molte emozioni e soddisfazioni; L’amicizia con l’Arcivescovo mi portava ad un doppio lavoro ma poi ricadeva tutto su Santa Rita perché avere un parroco felice vale molto. Ho ricevuto, qui a Spoleto, anche il tesserino da giornalista che mi ha aperto molte porte. E tutto continua anche qui a Spoleto, non è forse un miracolo anche questo?La Festa del volontariato a Villa Redenta e il Natale che sia tale ora ai giardinetti. Dopo le catacombe nel locale alla Casette si è ritornati in parrocchia grazie all’intervento deciso dell’Arcivescovo Renato Boccardo. Poi la possibilità di usare il container per le riunioni dei rangers ed ora con Padre Giuseppe penso che la strada sia finalmente aperta. Ho sofferto molto in quegli anni e ogni telefonata da Spoleto era per me una ferita che si riapriva. Ma oltre le nuvole c’è sempre il sereno. Ma certo è che non basta prendere occorre anche dare sempre da entrambi le parti. Ora una preghiera a San Ponziano che ha detto che “Spoleto tremerà ma non cadrà”. La solidarietà che è nata e continua è un segno tangibile che non bisogna arrendersi. Ancora un grazie a tutti voi. Sono felice di essere qui con due miei fratelli Lucio e Andrea che fra meno di un mese andranno in Camerun con le 800 magliette che stiamo raccogliendo. E con mia nipote Enrica anche lei andata due volte in Camerun. Che dire. Ora sono in comunità con Padre Randy uno dei parroci. Ma la mia sorpresa è il grande affetto che ancora ricevo da molti di voi, anche se di anni ne sono passati! Ma quando si va via con le lacrime, queste si trasformano subito in grazie , in segni nuovi di speranza. Vi chiedo una preghiera per molte famiglie in difficoltà e non solo sul piano economico. Ringraziate l’Arcivescovo per la lettera che mi ha scritto come ringraziamento del libro “IL miracolo della vita”. A Padre Giuseppe dico che a Spoleto si trova un terreno molto fertile per la nostra vita da parroci. Basta un po’ di entusiasmo da regalare a chi incontriamo. E il coraggio di non fermarsi in sacrestia ma di andare nella periferia della parrocchia. So che la tua forte esperienza a Palermo servirà sicuramente a far di questa parrocchia di Santa Rita un punto di incontro per tutta la città. Per i rangers Spoleto vi dico che vi aspetto a Rumo a luglio. A inSieme VOLA dico continuate a volare perché la vera fede ci fa volare per incontrare i nostri sogni. Non so se questa sarà la predica della Messa o un discorso dal palco o attorno ad una tavola imbandita. Va bene comunque perché queste parole mi sono uscite dal cuore ieri sera a Genova quando ho avuto la certezza di partire per Spoleto. Sant’Agostino ha detto: Ama e fai quello che vuoi. È sempre stato il mio motto, ho detto parole con il cuore e oggi scrivo con il cuore!

Dopo la messa

Ho portato un po di libri. IL primo scritto quando hanno scoperto la mia malattia. Tre giorni di pianto: Poi la frase di Papa Francesco.. Il dolore è dolore, ma vissuto con gioia e speranza ti apre la porta alla gioia di un frutto nuovo”. E’ stata questa frase che mi ha cambiato la vita. E quindi e altri tre giorni per scrivere il miracolo della vita ero ricoverato alla Nemo specializzata per questa malati. Poi “Pensieri dal futuro” chiesto dai ragazzi, un capitolo per i prossimi 30 anni. C’è anche lo zampino di due spoletine:  Sara ed Eleonora, le due giornaliste Ora che non posso parlare mi sono buttato sul tasti del computer . Cosa volete chi mi conosce sa che ne ho fatte tante. E ho pescato in questa mia vita piena di incontri e scontri, di gioie a dolori, di partenza e arrivi, ma di tante emozioni. La fede regge è mi sta dando mille mani per accettare questa mia vita  nuova. Vi confesso che di frutti nuovi ne sono venuti tanti. Vi invito tutti a Rumo per i campi estivi sia famiglie che ragazzi. La casa che abbiamo costruito è merito anche di molti spoletini. Domani ritorno alla Madonnetta con nel cuore Spoleto. Difficile dimenticare tanto affetto ricevuto che  continua ancora oggi. Spero id vederci al fine agosto in Villa Redenta. Pregate che questa malattia si fermi. Io ce la metto tutta. Ancora grazie e portatevi a casa uno dei due libri. Chiudo con un grazie a P. Giuseppe e P Luigi : Ci siamo sentiti in famiglia. Anche questo è un frutto nuovo o meglio un miracolo della vita.

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