Un Natale a colori: un unico motto per tutti i #ncst2018 a Genova Madonnetta, Ge Sestri, Spoleto e Collegno

Perché “Un Natale a colori”?🌈🎁
Padre Modesto Paris, nel libro “Pensieri dal futuro”, ha voluto dedicare il 2019 al Vivere a Colori, invitando a mettere da parte i colori grigi e scegliere quelli che brillano di più, i colori vivi. E’ questa la motivazione del motto di questi #ncst2018 come augurio ed impegno già per l’anno nuovo.

Leggi qui sotto il capitolo del libro: 

2019: VIVERE A COLORI
“In palestra dove ogni giorno faccio fisioterapia sento questa canzone: “Per vivere, vivere a colori. E vivere, vivere a colori. E vivere, vivere a colori. E vivere, vivere” la canta Alessandra Amoroso. Mi da sempre una voglia matta di cantarla e di sorridere. Eppure non è sempre così. Incontro persone che fanno poco ridere. Sono quelli che trovano sempre un fatto negativo da raccontare. “Hai sentito quello li che ha fatto fuori..”. Oppure “lo sai che hanno detto che domani piove” Ed ha già l’ombrello in mano, anche se cerca di nasconderlo. Hanno sempre la faccia da funerale, si fermano a leggere sui giornali i necrologi. Eppure stanno bene di salute, il conto in banca anche. Se uno vive un po’ vicino a queste persone rischia di bloccare i muscoli che ci fanno sorridere. Quando entrano nei gruppi e nei conventi riesce a trasmettere quell’aria sempre tesa. Ma ho la fortuna di vivere vicino a molti che vivono a colori. Penso ad una infermiera qui della Nemo che ho sentito che diceva che una villa che si vede la sera ha ancora le luci di Natale. Io la sera dopo mi sono incuriosito e ho visto si le luci come a Natale che si accendevano e spegnevano ma era un piccolo tratto di autostrada. Ma non voglio dirglielo perché fra poco è Natale. Ricordo che da piccolo quando andavo a Messa a Mione io guardavo sempre e ammiravo quelle scaletta che ha a fianco S. Lorenzo. E sognavo di averla, provarla, per salire. Poi diventato grande ho capito che er ala graticola dove S. Lorenzo venne bruciato. Ma per me, quando entro nella chiesa di Mione penso sempre alla scaletta che diventa sempre più piccola. Con la vita ho anche capito che la scala-graticola è quella che ti fa volare alto. C’è un’altra scala che tifa volare è la croce, quella vera, quella che porti con il sorriso. Vivere a colori! E’ la vita di Gesù che amava la sorprese: “”Zaccheo, scendi giù subito, perché oggi devo fermarmi in casa tua”. Luca 19,5. E ancora: “ E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro.” Matteo 6,28. Quando uno entra nella camera della Nemo dove sto scrivendo chi vive a colori si meraviglia del panorama che vede dai due finestroni che danno sulla riviera ligure del Ponente. E io sono orgoglioso di questo. Come vado matto quando mia mamma a tutti quelli che entrano in casa li porta sul poggiolo per far vedere le patate e il panorama. Ma non finisce qui. Li porta poi a fa vedere le camere i bagni,la stalla trasformata da Lucio in una taverna. Ecco cosa vuol dire: vivere a colori. Penso anche alla foto di Teresina per farmi vedere il primo fiore nel vaso davanti alla casa a Rumo.Ma arrivo alla nostra sedi, ai nostri campi, alle Festa del Volontariato, al Nat@le che sia tale. Non serve andare alla Leroy Merlin a comprare i fiori finti. Penso ai miei ufficietti dove appendo quello che passano i rangers. Magliette, manifesti, avvisi. Ieri Nonno Luciano di ritorno da Spoleto per Torino dove era andato per la Festa del volontariato, mi ha portato il grande manifesto a colori della festa. E lo appenderò alla Maddo appena arrivo. I ragazzi hanno dentro e vogliono vivere a colori. Date un foglio e due colori e subito parte felice sulla sua impresa pensando a Giotto o alla mamma. Cari Rangers e cari amici di Millemani vi invito a vivere a colori anche se nei colori c’è anche quello grigio. Mi ha stupito ieri a Roma il Papa offre un pranzo ai senzatetto: montati i forni a legna. I pizzaioli arrivano da Napoli. E il bello che nella foto si vedono i forni a legna! Oltre a 1500 persone e hanno mangiato seduti nell’ aula Paolo VI “Un segno di attenzione per coloro ai quali la nuova Santa ha dedicato l’intera sua esistenza. già coinvolto in varie iniziative caritative. I forni a legna, ciascuno dotato di alta canna fumaria, garantiranno la qualità delle pizze.”OTTOpagine.it. Che gioia quando sono ritornato alla Maddo dopo un lungo ricovero e trovo il mio ufficietto tutto ridipinto con colori allegri. I nostri occhi sono i nostri colori. Nelle mani abbiamo i colori. Il nostro cuore è a colori. Basta scegliere quelli che brillano, colori vivi. Penso ai colori dell’arcobaleno quando il Signore ride. Ma non posso chiudere questo “vivere a colori senza parlare dei colori che vedo ogni volta ch evado in Camerun a Bafut e villaggi. Ognuno porta un abito con mille colori. Anche il più povero. I bambini la domenica a Messa sembrano appena dipinti con colori vivi. E ti trasmettono serenità anche se nascondono molta povertà. Quando distribuiamo gli astucci e questa ultimo viaggio gli zainetti i più gettonati sono i più colorati. Vivere a colori, vivere.”

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