Ormai il torrente o se volete il fiume è in piena. E non parlo del Bisagno o del Lavazzè ma dei rangers e di millemani. Basta pensare alla festa del volontariato a Spoleto quando sono arrivato a due ore prima del taglio del nostro è ho visto tutto montato meglio di altre volte. O sapere che questa mattina dalla Maddo sono partiti per Campina in Romania diretti a Casa Speranza e non con Alpitur! O vedere le foto su facebook della riunione alla Maddo degli hacca più e e a Collegno i Rangers Madonna dei Poveri che come mi scrive Sara, hanno fatto boom e … e nuove famiglie si sono avvicinate” Chi pensa che io sia decisivo crede anche che io abbia con Padre Pio il dono dell’ ubiquità, quello di essere presente in vari posti ( direi almeno 4 o 5) contemporaneamente e mi fa santo prima ancora di aspettare gli esiti degli esami che sto facendo al Galliera (ospedale). Dopo i tour delle festa del volontariato e dopo i campi a Rumo, la mia presenza è solo di sostegno e serve più per me per fare il “parroco” alla mia parrocchia che ha confini molto larghi e varie chiese. In questi giorni qui a riposo forzato ho pensato anche a questo. Ero anche pronto ad andare in Camerun perchè ero convinto di quanto ho scritto sopra. Ma per motivi che non penso solo che non solo l’inglese, sono stato destinato per altri tre anni alla Maddo e ho ringraziato per questa scelta molto profetica. Questa sera è venuto a trovarmi anche P. Angelo il mio nuovo superiore e spero mi abbia visto che sono io e non sono a Collegno in Piazza Pertini o partito da Bergamo questa mattina per la Romania. Sapete che sono stato tolto anche da vice-parroco e questo è ancora più profetico. I nuovi superiori hanno visto molto lontano. Sanno che ci vuole tutto, pressione permettendo, che una volta uscito da quì, con tanto di tabella di marcia, riesca a fatica a seguire i gruppi e dei rangers e di millemani e del Camerun e della Romania. E della casa a Rumo. E della feste del volontariato e del N@tale. Questo è il mio lavoro come P. Modesto Paris, questa è al mia parrocchia. E i messaggi, le telefonate, la visite , i commenti su facebook mi dicono che è una parrocchia dove tutti si conoscono, si chiamano per nome, si abbracciano quando si incontrano, condividono gioie e come questa volta anche i .. dolorini! Quale parroco non sogna una parrocchia così? Non passo a benedire ma a salutare e parlare si. Non ci vediamo in chiesa tutte le domeniche ma nelle piazze due volta all’anno si. Non facciamo catechismo ma in estate a Rumo facciamo un mese e mezzo di scuola di vita, di fede e di chiesa. E in ogni riunione c’è un forte messaggio. “Chi avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.” “Insieme a persecuzioni” aggiunge Marco l’evangelista. E se parto dalle “persecuzioni” capisco che è vero anche il resto. Ecco perchè anche se sono all’ospedale sono felice. Se penso che oggi è arrivato anche Gio Giò il giovane con la barba che fa da guardia in Corderia alla Festa del volontariato. Se penso a tutti quelli che ho incontrato e abbracciato sul corridoio davanti alla Sale 1 Neuro..logia. Se penso a chi a tanti che si sono accorti che Mody era non era più lui e mi hanno portato per un revisione non solo per la pressione alle gomme ma anche perchè il motore batteva in testa. Il bello che ho dei “viceparroci” veri in ogni gruppo, ho delle catechiste molto giovani ma anziane di esperienza. Domenica ci incontriamo alla Maddo al pomeriggio per Alice e chi non viene manda un pensiero, un messaggio o una preghiera. Le distanze uniscono quando cisi vuole bene. Spoleto, Collegno, Genova, Sestri, Rumo, Camerun, Romania, questi sono i nostri confini ma quello che ci unisce è il “recinto di amicizia che il Signore ha saputo costruire intorno a noi”