Il Vangelo di oggi, chiusura del campo famiglie duemila e sedici, ci lascia un messaggio forte e sempre attuale: “amatevi gli uni gli altri”. Penso che in questo campo queste parole le abbiamo messe in pratica. Ma al campo è troppo facile, il clima che sui crea porta a volerci bene. Sembriamo tutti fratelli e tutti di una sola famiglia. Il problema sorge quando siamo a casa, al lavoro, in convento. Dove ci troviamo a dividere la giornata con persone pesanti. Ci siamo allenati e ora magari è un pò più facile. Un’ arma forte per vincere sempre è il perdono. Lo so che è difficile, ma senza questa arma, perdiamo ogni battaglia e rimaniamo soli. Questo campo potremo chiamarlo il campo della serenità. Mi sono anche dimenticato più volte di essere malato. E per questa serenità, non scontata, vi devo dire il mio grazie mille volte. E’ stato il mio primo campo con la BCS e il computer che parla. Grazie che mi avete sempre incoraggiato. Dovrei nominare tutti i vostri nomi, dalla più piccola al più anziano, dal più sano al più malato. Da chi ha più campi a chi è la prima volta. Da chi non voleva venire e poi si è deciso, a chi contava i giorni che mancavano. Ma domani a tutti scenderà, magari di nascosto, un lacrimuccia. Ci vuole! Ogni campo è unico, e anche questo è unico. Abbiamo trasformato la normalità di tutti i giorni in una casa eccezionale. Ogni incontro, ogni pranzo, ogni cena, ogni colazione, ogni sera, ogni viaggio è sempre stato pieno di magia: la magia del campo. Qui ci sono persone, giovani e ragazzi che hanno dato l’anima per questa casa. In cene, materassi, lotterie, feste, e oggi vi dico io: per fortuna che c’è non Riccardo ma questa casa. Il Signore ha visto bene: ha aspettato che la casa fosse finita e quasi pagata prima di farmi il regalo della B.C.S. A Spoleto dico che forse per la prima volta non potrò venire per la festa in Villa Redenta. Oro tocca a voi di Sestri e a voi di Collegno. La mia sofferenza porterà sicuramente tanto bene anche a Spoleto che ne ha tanto bisogno. Grazie per essere qui a Rumo: siete unici e forti. Collegno grazie, spero di fare un salto, ma vi dico che sono sempre li con il mio pensiero e portate nei due gruppi la forza di questi giorni. Sento che va tutto bene: questo il più bel regalo. Sestri, sapete che siete i miei vicini. Sapete quanto ho dato a Sestri. Ora raccolgo i frutti che siete voi. Venite alla Madonnetta spesso, vi ringrazierò ogni volta. La festa del volontariato ha fatto il botto. C’è stato un qualche cosa che è scattato. Che non sia “amatevi gli uni gli altri”. Certi miracoli escono solo da questa miniera. Domani arrivano tanti ragazzi rangers, vi chiedo una preghiera particolare. Non il sole ma che ci sia, che scorra come il Lavazze, fra i responsabili in modo particolare quel” amatevi gli uni gli altri” poi tutto il resto arriva è c’è sempre il sole. Non posso chiudere prima di dirvi grazie per la sagra Mari e Monti. Avevo chiesto di fare bella figura. Abbiamo fatto miracoli. Non nella polenta o nel pesto o nelle lenticchie ma nel sorriso continuo che ha fatto colpo su tutti i paesani che sono venuti alla festa. Ora tanti parlano bene della casa, di noi… e questo per me, nativo di Mione, è il più bel biglietto da visita. Non so come procede la mia malattia, che non perdona, mi dicono. A settembre inizio la sperimentazione per fermarla! Chi ha fede preghi che si fermi. Chi ne ha poca lo faccia con serenità. Ancora mille grazie a tutti uno per uno: grazie!