Da Jacopo Pigliapochi GRM
Era l’ agosto del 2007 quando i Rangers decisero di partire alla volta di Campina, piccolo paese della Romania situato a 90 km da Bucarest.
Ad aspettarci c’era Casa Speranza: casa famiglia gestita dalle Suore di San Giuseppe di Aosta.Da quel giorno Casa Speranza, la direttrice Suor Marisa e tutti i bambini ospiti, nessuno escluso, entrarono a far parte della realtà e dei cuori dei Rangers.
Ricordo ancora l’ ultima riunione a Campina tra di noi 12 componenti della prima spedizione: Padre Modesto, Giuggi, Roberta, Ghira, Marco, Tommaso, Luca, Sandro, Luca, Loredana Fabrizio e io. Seduti in cerchio, guardandoci negli occhi promettemmo che non avremmo mai dimenticato quei bambini e che avremmo portato le giovani generazioni Rangers a conoscere quella realta’.
Suora Marisa ci aveva capito, e soprattutto aveva visto dentro al cuore di Mody di che pasta era fatto. Ne aveva sentito ”il profumo delle pecore” e lui in lei.
Da quell’ agosto, molte generazioni Rangers e anche Millemani, sono state ospiti di Casa Speranza portando ciò’ che di meglio potevamo offrire: lo spirito Rangers ed un format educativo collaudato in decenni di attività.
Suor Marisa ci richiedeva quello: la nostra capacita’ come educatori ed insegnare ai suoi bambini le regole del gruppo. Successivamente ci venne proposta la possibilità di accogliere alcuni dei bambini di Campina durante i campeggi a Rumo e quindi in famiglia. Da li si apri’ un mondo.
Marisa e Modesto sembrava parlassero la stessa lingua: Modesto ad ogni Messa al campo non smetteva di sottolineare la grandezza di quello scambio che avveniva ai campeggi, Marisa riconosceva il forte valore educativo dello spirito Rangers nei suoi ragazzi.Quando si era ospiti e animatori a Casa Speranza potevi chiaramente percepire che metronomo fosse Suor Marisa: dettava i tempi a tutta la casa, parlava sempre con calma, ma con voce ferma e carismatica. Riconoscevi in lei la forza che possiede solo chi ha donato tutto alla causa.
A vent’ anni potevo dire di aver conosciuto già due persone che avevano effettivamente trasformato il mondo di molti e decisamente anche il mio,Sono quindi passati 12 anni da quel primo incontro e i tempi sono cambiati per tutti.
Casa Speranza ha quasi tutti gli stessi ospiti di 12 anni fa, il che significa che questi bambini sono diventati adolescenti e saranno presto gli adulti di domani.Studiano si impegnano e commettono gli errori come li commette ogni adolescente.
Dopo 12 anni, Casa Speranza continua a chiederci di stare loro vicino. Questo e’ forse il momento loro più difficile. La Romania e’ un paese che e’ cresciuto molto negli ultimi anni, ma in maniera asimmetrica e sproporzionata. Tale cambiamento ha portato maggiori costi di gestione e aumento delle tasse.
Al tempo stesso, la struttura non può più fare affidamento su tutti i contributi che riceveva precedentemente.
Ca va sans dire che non bisogna smettere di rimboccarsi le maniche. Non vengono richiesti miracoli e niente fuori dalla portata delle nostre realtà’. Semplicemente continuare a portare la nostra goccia per una struttura, per i suoi ospiti e per Suor Marisa che han radicato nel profondo del suo cuore gli stessi valori Rangers e Millemani che Modesto ci ha insegnato. Grazie