Domami, domenica 28 giugno, parto alla volta di Rumo. Ricordo la mattina di inizio settembre del ’84 la partenza in treno. Lucio con la ritmo aveva portato le pentole e i coperchi. La meta era il Maso Vender. Eravamo più di 50. P. Alberto salvò la situazione e parti con noi. Poi Plaze Basse, poi, poi ora la casa nuova. Di acqua nel Lavazzè ne è passata tanta. Ma è sempre come la prima volta. Ora il campo lavoro o giovani poi campo famiglie e poi poi i due turni di rangers. Poi ad agosto anche un bel gruppo famiglie di Cavareno. Ogni campo unico e irripetibile. Per 10 anni solo dalla Maddo, Sestri, poi Spoleto, poi Bergamo, poi Collegno poi dal Trentino ora da anni anche da Campina in Romania. In pullman, in trento, in macchina, con i pulmini, con il camion… direzione Rumo. Molto lontano la prime volte. non si arriva mai. Ma poi si arriva subito. Tortona, Brescia, Peschiera, Affi e poi Trento Nord e la nuova super strada. A Cles il primo cartello: Rumo. Poi due curve in salita e si arriva. Chi con tre valigie, chi con due zaini, chi con una sola borsa. Chi armato di scarponi, chi con le infradito. Chi con la pura delle vipere chi con l’ansia del mangiare. Chi sempre a guardare le stelle, chi le stalle. Chi trova il tempo per una fermata al bar chi a cercare funghi. (Quest’ano ne trovano tanti). Chi piange per nostalgia, chi piange perchè deve ritornare al casa. Poi c’è chi non si stacca dal telefono chi invece la lasci casa. Chi perde tutto e chiede a chi la visto? Chi è un precisino e perde solo la testa qualche volta. Chi è fissato con il tempo e domani piove sempre! Chi vede sempre il sole. Poi il programma: al tempo e alle donne non si comanda. Chi ha freddo e vuole tutto chiuso chi tutto aperto. Poi chi ha paura del fumo del focolare ma non del fumo delle sigarette. Chi alla sera vuole andare a dormire presto, chi si sveglia la sera tardi. Poi c’è chi si isola e osserva e pensa. Chi trova sempre qualcuno con cui attaccare discorso. Chi è fissato per la cucina e non si schioda mai. Chi per i lavoretti e sempre in cerca di martello e chiodi. Poi la spazzatura come la bella de Torriggia….tutti la vogliono ma nessuno… Poi chi ha la fissa delle tende.. appena fa nuvolo parte per tirare i tiranti. Chi è sempre sul pulmino e trova sempre la scusa per partire. Poi i cassieri: siedono nel mezzo del caos e poi ti dicono di non guardare. Poi gli “ospiti” quelli del weekend che arrivano e risistemano tutto in cucina a altrove e poi quando se ne vanno, la domenica pomeriggio, ritorna tutto come prima. Poi il menù bilanciato, copiato da internet, che prevede macedonia che scade del 2019 al posto delle mele e delle ciliege del posto. Poi le medicine, le allergie, i sciroppi, le pastiglie, i fogli medici, tutti appesi in cucina sul frigo, e che lavoro per ricordare a questi che non devono mangiare il tonno e i piselli. Il fuoco la sera. La legna da andare a prendere, Fa fatica e pochi hanno la voglia di andare a prendere qualche ramo. I furbini allora predono tutto quanto prende fuoco e si butta sul fuoco. Per accendere le varie teorie. Carta o cartone. Rami secchi vai con i coperchi della pasta per far aria. Per spegnere finito tutto l’acqua con la manichetta o i maschi pensano ad un sistema più economico. Per la Messa l’inizio è un pò lungo. Mi vesto e aspetto che arrivino. Poi la ricerca del libretti dei canti che non si trovano. Poi il vangelo del giorno che : arriva subito! Chi ci tiene prima o poi arriva chi… a chi l’ha visto? Poi lo si trova a fare sempre qualche strana, cosa che si poteva o non fare o farla dopo… Poi la casse per la musica. Si rompono sempre. Tutti tenici, tutti che attaccano cavi e alzano il volume più che si può. A Mocenigo si addormentano con Il Ti ringrazio che chiude la giornata. Mi dicono anche la mucche delle due stalle vicine danno più latte nel periodo dei campi ragazzi. Ecco perchè quando passiamo vicino ci offrono il latte appena munto… ma poi si deve correre al campo!