Sono molto emozionato. Questa sera sarà la mia ultima cena. Poi basta piatti, forchette, tovaglioli, bicchieri. Mangerò con un tubicino che va direttamente allo stomaco. Dura due ore al giorno. Da fare un ora alla mattina e un’ora la sera. Si ci sono problemi di tempo anche tutto alla mattina o tutto alla sera. Posso decidere di perdere peso, di aumentare con un clic! Il computer decide ed esegue. Basta: il tovagliolo non si usa a soffiarsi il naso! Basta: i gomiti sul tavolo non vanno. Basta: lavati le mani prima di mangiare. Ora mi tocca le terza svolta: il mangiare. Prima la svolta del camminare. la BCS. Poi la svolta del parlare, il comunicatore. A forza di svolte arriverà anche l’ultima, ma peccato che non potrò scrivere nulla. L’ultima cena di domani mi fa pensare a molte cose. Sarò da solo, forse alla 18 arriverà qualche visita. Mi matterò a tavola con faccia seria ma serena. Mangerò con calma per paura che finisca questa ultima cena. E’ una sensazione molto strana. Molta curiosità su come sarà la mia reazione. Le sacche le passerà la mutua per cui basta spese per me a tavola. Anche le medicine arriveranno senza fatica direttamente nello stomaco. Non so se tritate o intere. Quando mi guardo alla specchio e vedo la mia faccia penso: ma va tutto bene, troppo bene!! Anche l’amatriciana non potrò mangiarla. Sono curioso come la prenderà mia mamma, quando vedrà che a tavola non mangio nulla, nemmeno la mosa o il purè di patate raccolte la mattina. Sul bere posso decidere con il computer quanta acqua bere. Non sentirò più i sapori in bocca, quando mastichi. Quando mi inviteranno al bar dirò che… passo dopo! Molti mi diranno che sono dimagrito. Altri che ho preso. Molti continuano a dire che mi trovano bene. Cosa voglio di più! E ora la settimana del badante. Si è scatenata la caccia al sosia di Driss, del film “Quasi amici.” Mi siederò anche io come Philippe Pozzo, con a fianco P. Angelo il priore, la scelta cadrà su chi ha più bisogno e ha la patente. Per ora siamo a cinque candidati. L’esame sarà di guidare il Mody One dalla sede alla Maddo e fare Via Ausonia andata e ritorno ma dopo le ore 22 e 30. Luca il meccanico salirà sul Mody One per dare il responso. Sogno di andare in Val Berlino far fare al badante qualche lavoro. Sogno, sogno, sogno! Ma ora gustiamoci l’emozione dell’ultima cena questa sera alla 18. qui in vacanza alla Nemo.
Questo libro è un testo unico
nel suo genere. Aiuta chiunque lo legga a vedere il mondo
in modo migliore, a cogliere quegli attimi fuggenti e quei segni che rendono la vita meravigliosa.
Questo libro aiuta a inserire
la propria esistenza in un contesto più ampio. La colloca all’interno
di quel progetto che «Il Signore ha voluto costruire su misura
per noi», ricorda spesso l’autore.
In queste pagine, il sacerdote agostiniano Padre Modesto Paris ripercorre il film della sua vita. Giunto a 58 anni, dopo aver ricevuto la notizia di avere una malattia rara (o «strana», come
la chiama lui), riguarda il suo cammino a volo radente.
Lo fa attraverso la lente coloratissima di una fede viva, aperta e gioiosa che, come dice lui stesso, lo ha contagiato fin
da piccolo e non lo ha mai abbandonato.
L’intento dell’autore, in queste pagine, non è raccontare la vita
di Modesto, ma la sua parafrasi.
Quella che può essere utile a tutti. Per questo il libro che state per leggere si intitola: «Il miracolo della vita».
Gli altri due libri di Padre Modesto
C'è scritto tutto: chi siamo,
perché ci chiamiamo Rangers,
il nostro spirito, le attività.
Per leggerli e sfogliarli online
basta cliccare le due copertine
qui sotto. Potete anche
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network. Buona lettura