L a solennità di Cristo Re dell’universo che oggi celebriamo porta con sé una speranza “certa”: la vita del creato non avanza “alla cieca”, ma procede verso una meta finale, la definitiva manifestazione di Cristo, Signore della storia. Cristo è un re un po diverso. Egli – come ci ricorda il Vangelo – siede su un trono a forma di croce, spogliato di vesti di lusso e di ogni successo apparente! Non usa né violenza né sopraffazione verso chi gli si oppone, non ha eserciti da schierare. La sua unica forza è l’amore senza riserve, la sua strategia è donare sé stesso per la salvezza di tutti noi. Tutta una strategia diversa una storia diversa. Con la solennità di Oggi Cristo Re dell’Universo si chiude l’anno liturgico, e domenica inizia l’Avvento che ci porterà al Natale. Un impegno anche come rangers e millemani a vivere l’anno liturgico almeno i momento forti come il Natale, e quindi l’avvento e la Pasqua con la quaresima che la prepara. Per fortuna che abbiamo Natale che sia tale che essendo per fortuna all’iniziodell’ avvento ci prepara ad un Natale che veramente tale. E ci saranno le celebrazioni ogni domenica e poi la “Messa di Mezzanotte qui in sede alla Maddo. Anche tutto il lavoro ai Pellizzari e poi per preparare qui in sede e davanti l’atmosfera di Natale viviamolo come l’avvio dell’anno liturgico . Ritornando alla festa di oggi saper riconoscere l’opera di Dio che, ogni giorno, già si compie in Cristo. lo stesso sguardo del “buon ladrone” che anche se appeso alla croce riesce a capire la vera identità di Gesù e si affida lui con questa parole: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». E la risposta di Gesù è piena di misericordia. “ Oggi sarai con me in paradiso” Questa è la sua presenza fra noi, oggi nel mondo. Ecco cosa mirava l’anno della misericordia. Che fortuna diremo noi per questo ladrone pentito. Ma l’altro era nella stessa distanza ma insultava Gesù ancora fino alla fine, sulla croce anche lui. Ho sempre pensato alla differenza di questi due ladroni. Completamente diversi. Uno convito fino alla fine. L’altro umile, poche parole, ma con il cuore, chiede perdono, si lascia guidare dal cuore, dove rimane sempre accesa la candela della speranza. Noi da che parte ci mettiamo ogni giorni siamo chiamati a metterci o dalla parte del convinto o dalla parte dell’ umile. Dalla parte del buon ladrone. Luca Il buon ladrone non è designato nel testo con quest’espressione, ma soltanto con il termine “altro”, che unicamente ha il senso di distinguerlo dal precedente. Ma è la vita che ci porta ad essere dei buoni ladroni o dei malfattori. Papa Francesco ha diviso molto bene queste due figure: Il peccatore e il corrotto. Quello che pecca invece vorrebbe non peccare, ma è debole o si trova in una condizione a cui non può trovare una soluzione ma va dal Signore è chiede perdono. A questo il Signore vuole bene, lo accompagna, è con lui. Il secondo “ «E un cristiano che si vanta di essere cristiano ma non fa vita da cristiano è un corrotto, «Una putredine verniciata: questa è la vita del corrotto.” C’è tutta una storia di vita dietro a queste due scelte: Peccatori sì, corrotti no». La seconda lettura di Paolo ai Colossesi, l’inizio della lettera ma sentite ancora: “ Fratelli, ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce. È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati.” Siamo chiamati a mettersi tutti in questa direzione: del suo amore che ci da il perdono dei peccati. E’ questa il regno di Cristo, è il regno dell’amore concreto non di facciata. E noi possiamo diventare esperti di questi regni di amore. Penso alla sede oggi, dopo la Messa un po’ di pranzo, poi al lavoro per il Natale che sia Tale, per preparare questo recinto di amore ai Pelizzari. Penso ai capi estivi, che possibilità si aprono per questa regno di amore. Penso ai due bivacchi dello scorso weekend o ora con il bivacco hacca più GRM. Forse non ci abbiamo mai pensato ma è questa la nostra missione. Giovedì a Collegno nel salone c’è stato un momento forte di questo regno di amore. Anche chi era contro si è ritrovato seduto con noi ad ascoltare. Questo i miracoli che possiamo fare ogni giorno, questo è il miracolo della vita.