Francesca, Luca e Giovanni, un responsabile di Collegno, si rimettono in viaggio e, curiosi di assaggiare una bella slerfa de fugassa, imboccano la strada per Genova.
Fuori dal finestrino ammirano i paesaggi che incontrano lungo andare e nel mentre, cantano le canzoni che erano soliti intonare alle messe di Padre Modesto.
Ed è proprio “la Gioia” che ricorda ai tre giovani una tematica affrontata negli anni passati con i loro ragazzi: i bivacchi.
I bivacchi, come già avevano detto, sono ottime occasioni per rivedersi e stare insieme, divertendosi e imparando sempre qualcosa di nuovo.
Ma una cosa curiosa che notarono Francesca e Luca, insieme agli altri responsabili, era il particolare valore che davano i bambini alla promessa.
Infatti per molti il bivacco più bello è stato proprio quando hanno ricevuto la loro promessa, quel fazzoletto colorato che il tuo responsabile ti lega al collo mentre prometti, difronte ai tuoi compagni, di prestare fede al gruppo e alle sue regole e di impegnarti affinché nessuno si allontani dal recinto di amicizia che il Signore ha costruito intorno a noi.
Altri davano molta importanza alle tematiche affrontate, ringraziando i responsabili di tutte le volte che li hanno affiancati nel periodo di crescita.
Giovanni racconta, che appena iniziò a far parte del gruppo, anche se ormai grande di età, aveva scoperto la bellezza di fare il personaggio proprio al suo primo bivacco a Gavi: un altro responsabile aveva avuto un contrattempo e così toccò a Giovanni interpretare il personaggio mancante, indossando un costume più piccolo della sua altezza, ma pur sempre molto bello e dettagliato. Giovanni apprezza il fatto che poté dare sfogo alla sua fantasia, senza vergogna, senza prendersi sul serio e dando il massimo, per riempire tutti gli attimi di vuoto fra un gioco e l’altro.
Francesca invece ci racconta un suo aneddoto: una dolce bimba, a cui aveva dato proprio in quel bivacco la promessa, riuscì a perdere i pantaloni del pigiama che poi, grazie all’aiuto della nostra Francesca, riuscì a ritrovare all’interno del suo sacco a pelo.
Giovanni é molto assonnato, e così Luca gli chiede: << Ma perché sei così stanco? Non siamo partiti tanto presto questa mattina!>>. Giovanni risponde che aveva appena finito di fare bivacco e per tutta la notte 4 ragazze della direzione, Martina, Aurora, Clea e Giulia, avevano chiacchierato, impedendogli di prendere sonno. Luca ci racconta che anche lui, quando faceva i bivacchi, non riusciva mai a dormire poiché c’era un bambino a cui mancava sempre la mamma e quindi lo doveva consolare.
I ragazzi nel frattempo sono arrivati a Zena e insieme al GRM e GRS, si incamminano verso Boccadasse per mangiarsi sulla spiaggia i panini con la mappazza preparati da Millemani.